“Pedro Arrupe. Un’esplosione nella Chiesa”

LA PERSONALITA’ FORTE DI PADRE ARRUPE E LA SUA INFLUENZA  NELLA VITA DELLA COMPAGNIA DI GESU’ E DELLA CHIESA, A DUE ANNI DALLA SUA MORTE, RIPROPOSTE ALL’ATTENZIONE DEL PUBBLICO IN UN LIBRO DI PADRE MIGUEL LAMET

“Pedro Arrupe. Un’esplosione nella Chiesa”: è il titolo italiano del libro scritto in spagnolo da padre Pedro Miguel Lamet che ripropone la figura del Superiore generale dei Gesuiti, morto nel   1991.

Il volume, pubblicato dall’Editrice Ancora, è stato presentato alla stampa da padre Giuseppe Pittau, rettore della Pontficia Università Gregoriana, e da padre Federico Lombardi, direttore dei Programmi della Radio Vaticana.

Il servizio è di Fausta Speranza.

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“E’ la storia di un testimone d’eccezione di questo agitato secolo nel quale viviamo”: cosi dice nell’introduzione lo stesso autore del libro, padre Lamet. Una valutazione condivisa da quanti hanno presentato il volume.

Padre Arrupe Gondra nasce in terra basca nel 1907; entrato nella Compagnia di Gesù, completa gli studi teologici in Belgio. Dopo una prima esperienza negli Stati Uniti, alla vigilia della seconda guerra mondiale, comincia la sua missione in Giappone.

Nel 1954, diventa Provinciale dei Gesuiti in Giappone e, in pieno Concilio Vaticano II, nel 1965, viene eletto Superiore generale.

Gli anni della sua intensa attività alla guida di uno dei p1U importanti Ordini religiosi attraversano i delicati momenti  della contestazione degli anni ’60, e le fasi di profonda trasformazione all’interno della Chiesa in relazione al Concilio. “Anni difficili e dolorosi”, li ha definiti padre Lombardi nella sua presentazione, ricordando da una parte le difficoltà all’interno della Compagnia di Gesù e quelle all’interno della Chiesa, dall’altra le tensioni tra la Santa Sede e la Compagnia di Gesù.

La memoria va ad episodi che hanno coinvolto Papa Paolo VI e poi Papa Giovanni Paolo II; a proposito di quest’ultimo, padre Lombardi ha ricordato quando non accettò la proposta di dimissioni di padre Arrupe, 73.enne, e quando, in seguito alla trombosi cerebrale che colpi nel 1981 padre Arrupe, Giovanni Paolo II mise a guida della Compagnia di Gesù un suo delegato, padre Dezza, contravvenendo alla prassi  dell’elezione interna alla Compagnia.

“Si tratta di momenti del cammino di rinnovamento della Chiesa – ha detto padre Lombardi – nel quale padre Arrupe si pone come personalità estremamente significativa”. A proposito del libro di padre Lamet, che ripropone tale figura sulla base di ampie ricerche, ascoltiamo padre Severino Medici, direttore dell’Editrice Ancora:

R –     Lo ha scritto con uno stile biografico da reportage. Quindi, non è uno    studio sulla sua spiritualità, non è uno studio teologico, ma è piuttosto la presentazione delle testmonianze dirette sulla figura eccezionale di padre Arrupe.

Il libro, alla sua uscita in Spagna, ha conosciuto un grande successo con varie riedizioni, pubblicate – sottolinea padre Medici – non da un’editrice cattolica, ma da un’editrice più che laica. Quali aspetti della figura di padre Arrupe hanno colpito di più il mondo laico? Chiediamo l’opinione di padre Medici:

R –   Posso immaginare che ciò che ha impressionato maggiormente della figura di padre Arrupe è stata la sua testimonianza in occasione dello scoppio della bomba atomica su Hiroshima, alla quale lui ha assistito personalmente, e quando egli si dedicò con una carità straordinaria alla cura delle persone ustionate, dei feriti ••• Lui era medico, tra l’altro, e quindi curò centinaia e centinaia di persona, ospitandole nella Casa dei gesuiti stessi, per cui è apparso prima che come un consacrato, una persona religiosa, come un uomo che si dedica interamente ad altre persone, e quindi viene incontro ai bisogni. E poi, l’altro aspetto che è apparso molto evidente durante il suo generalato e che gli ha creato anche molti nemici e molti problemi: la sua passione per la giustizia e per la promozione dell’uomo, soprattutto nei Paesi poveri.