Fausta Speranza giornalista inviato
Esteri e Cultura
al Radiogiornale internazionale di Radio Vaticana dal 1992
a L’Osservatore Romano dal 2016
Nel 2000 ha lavorato con Sergio Zavoli per la realizzazione di due programmi Rai TV, Diario di un cronista e Viaggio nella scuola
Ha collaborato con Limes, RadioRai, Famiglia cristiana
e – occasionalmente ma pubblicando in Prima pagina – con il Corriere della Sera e Il Riformista
Ha scritto tre libri pubblicati da Infinito Edizioni:
Messico in bilico
Messico in bilico (2018)
Fortezza Libano (2020)
Il senso della sete (ristampa aggiornata 2023)
in lingua inglese (2023)
in lingua francese (2024)
Ha visitato, per realizzare reportage, molte località d’Europa, Africa, Vicino e Medio Oriente, Asia centrale, Estremo Oriente, Stati Uniti, Canada, America Latina
(foto a Cesarea)
Senza mai dimenticare il “viaggio dei viaggi” ad Auschwitz
nell’urgente consapevolezza che “Se è successo, può accadere ancora” (Primo Levi)
Tra i riconoscimenti:
Premio Bramante Giornalismo di qualità 2024
Premio Letterario Ambasciatori presso la Santa Sede 2022
a Il senso della sete
all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede
con l’Ambasciatore Francesco Di Nitto e il Capo Delegazione dell’Unione Europea presso la Santa Sede, Ambasciatore Alexandra Valkenburg rispettivamente Vice Presidente e Presidente della Giuria
European Union Caruana Galizia Journalism Prize 2022
19 Ottobre 2022
tra i dieci premiati dei 27 Paesi EU per il video reportage
La discarica della vergogna
Premio Letterario Nazionale città di Mesagne 2022
a Fortezza Libano
Premio all’inclusione Fratelli Tutti 2022 del Corecom
per un servizio dedicato a digitalizzazione e zone rurali del mondo 7 Aprile 2022, sessione radio
Premio Letterario Demetra Menzione Speciale 2021
Premio Giustizia e Verità Giornalismo di Inchiesta Giustolisi 2018
cerimonia a Palazzo Madama,
per il libro
Messico in bilico Viaggio da vertigine nel paese dei paradossi
Premio Libero Bizzarri Giornalismo Internazionale 2018
per il reportage televisivo trasmesso da Rai Storia
con il regista Stefano Gabriele
Premio Stampa di Qualità 2017
per il reportage da Israele e Territori palestinesi, con trasmissioni a Radio Vaticana e articoli su L’Osservatore Romano
a Milano
Premio Giornalismo Europeo 2011
per lo Speciale radiofonico da Strasburgo
Le donne in Europa e nel mondo
in collaborazione con il collega amico Fabio Colagrande da Roma
in adesione alla campagna RAI per le pari opportunità
Vista con gli occhi dell’amico artista Enzo Carpentieri:
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“Ma nondimen, rimossa ogni menzogna,
tutta tua vision fa manifesta
e lascia pur grattar dov’è la rogna”
(Dante, Paradiso, XVII, 127-9)
Ho riportato questa frase di Dante all’inizio della mia tesi per il Diploma di Giornalismo, intitolata “Il diritto di critica”. A distanza di 30 anni, voglio tenerla nella home page di questo sito che mio padre ha allestito per permettermi di raccogliere frammenti del mio percorso professionale. Lo scopo è conservarli in modo più ordinato, ma è anche quello di condividerli con chi si imbatterà in queste pagine.
Ci sono altre frasi che conservo nel cuore e nella mente:
“Non accettate nulla come verità che sia privo d’amore. E non accettate nulla come amore che sia privo di verità. L’uno senza l’altro diventa una menzogna distruttiva”
di Edith Stein
“Sapere aude”
Abbi il coraggio di servirti della tua intelligenza! Compare già in Orazio e poi Immanuel Kant l’ha fatta motto dell’Illuminismo. Al di là di ogni sovrapposizione, credo significhi che l’uomo non debba prescindere dal dono grandissimo della conoscenza e della riflessione, dall’esercizio del proprio senso critico. Penso che il sacro che possiamo vivere nella nostra dimensione umana e terrena non significhi in nessun modo assenza di pensiero e sono convinta che non ci sia credo politico o religioso che possa legittimamente chiederci di spegnere il cervello.
Non ho la presunzione di pensare di essere sempre stata, a livello professionale e umano, all’altezza di questi insegnamenti, ma ho la consapevolezza di averci sinceramente e seriamente provato.
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E poi tengo nel cuore le parole di Anna Magnani che raccontano più della sua sola esperienza personale:
«Ho capito che non ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno. Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per questa lacrima, ho implorato questa carezza. Se oggi dovessi morire, sappiate che ci ho rinunciato. Ma mi ci sono voluti tanti anni, tanti errori»