Disabilita’ e sport

Potenzialità espressive, sport, anziani, spazi abitativi adeguati, sono stati tra i temi dell’incontro “Noi non loro” organizzato a Scampia dalla Conferenza episcopale italiana, che si conclude oggi con la Messa nel Duomo di Napoli. Tre giorni di confronto che hanno offerto un quadro essenziale dei bisogni delle persone con disabilità e che hanno inviato un messaggio potente sui sorprendenti risultati raggiunti quando entrano in campo attenzione e ascolto

Fausta Speranza – Scampia, Napoli 

 

“Separare le persone dai problemi”: con questa espressione lo psicoterapeuta Giovanni Miselli, intervenuto all’incontro “Noi non loro” della Conferenza Episcopale Italiana, che si è chiude oggi con la Messa celebrata a Napoli dall’arcivescovo della città, monsignor Domenico Battaglia, ha invitato i partecipanti, provenienti da tutta Italia, a concentrarsi su valori e desideri di persone con disabilità per “lasciare esplodere le tante potenzialità che tutti hanno”. Miselli ha sottolineato l’importanza fondamentale di un ascolto davvero attento per capire i desideri e i valori delle persone che non riescono ad esprimersi compiutamente. “E’ solo attraverso i loro desideri che si capiscono i valori e solo comprendendo i valori si può comprendere il progetto di vita che bisogna concepire per chiunque”.

Ascolta l’intervista con Giovanni Miselli

La contagiosa energia di Oney Tapia

Al secondo giorno di dibattiti dell’incontro voluto dal Servizio per la pastorale per le persone con disabilità della Cei si è parlato in particolare dell’ambito dello sport. Tra le varie testimonianze, quella dell’atleta paralimpico Oney Tapia che, al ritmo di musica, ha ringraziato la Cei e tutti i partecipanti per “tre giorni di condivisione di pensieri e di esperienze straordinari”. A proposito di agone sportivo, Claudio Arrigoni, giornalista del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, che da anni segue le Paralimpiadi, ha messo in luce gli straordinari risultati raggiunti, sottolineando che nel mondo sono 650 milioni le persone con disabilità e che soltanto una percentuale troppo bassa riesce a fare sport. Arrigoni, tra l’altro, ha chiarito che le statistiche testimoniano che le persone con disabilità che si misurano con lo sport richiedono una spesa sociale di sei volte inferiore rispetto a chi non ne pratica. Una valutazione, quella di Arrigoni, non di tipo strettamente economico, ma che intende richiamare le responsabilità di una società chiamata ad essere lungimirante sotto tanti punti di vista.

Ascolta l’intervista con Oney Tapia
L'intervento di Oney Tapia
L’intervento di Oney Tapia

L’esperienza di ‘Insuperabili’

Toccante il racconto di Raffaella Bussetti, fondatrice di ‘Insuperabili’, associazione sportiva per persone con diverse disabilità. Bussetti ha testimoniato il bisogno, da madre di un adolescente con una forma di autismo, di offrire a suo figlio la possibilità di fare sport, così importante nell’età evolutiva. È da qui che è nata l’esperienza di ‘Insuperabili’ che in Campania ha la caratteristica straordinaria di offrire strutture e contesto per far praticare sport a ragazzi con disabilità fisiche e anche mentali. Bussetti ha ricordato che se per le problematiche fisiche ci sono perfino le Olimpiadi Paralimpiche, restano comunque molte le barriere per l’accesso allo sport di chi ha disagi mentali.

Ascolta l’intervista con Raffaella Bussetti

La terza età

Tantissimi, tra gli altri, gli interventi anche sul tema della terza età. L’Italia nel 2050 sarà il Paese con la popolazione più anziana al mondo, ha ricordato don Carmine Arice, padre generale della Piccola Casa Cottolengo. Don Carmine ha ricordato che a fronte di una fetta di anziani cosiddetti “fit”, cioè che vivono in salute la terza età, ci sono tantissimi che affrontano disagi, malattie e disabilità vecchie e nuove. Per tutte le persone che vivono problematiche “abbattere anche solo un gradino può fare la differenza”, è stata l’indicazione di Marco Bertelli della Misericordia di Firenze. Bertelli ha sottolineato l’importanza del diritto ad uno spazio abitabile che risponda a esigenze e scelte di vita personali e particolari. “Non si può pensare spazi per tutti – è stata la sua indicazione – ma valutare abitazioni e strutture per ciascuno”.

Ascolta l’intervista con Marco Bertelli

La vulnerabilità dei disabili

Ad offrire una sintesi di tante argomentazioni sulla dignità è stato don Gianluca Marchetti, Sottosegretario Cei, che si è soffermato sul concetto di vulnerabilità per spiegare che non si tratta di un confine, ma di una condizione dell’uomo. Tutti, seppur in diverso modo, siamo vulnerabili -ha ricordato – e quando nella storia l’uomo ha pensato di essere un superuomo, dimenticando la propria condizione di limitatezza, ha dato vita agli orrori più gravi dell’ideologia. Comprendere che la vulnerabilità, di cui la disabilità è una declinazione, non è qualcosa che appartiene ad alcune categorie, ma aiuta a vivere in modo pieno l’esistenza e a vivere la relazione nel “noi” che supera le distanze da “gli altri”. Vulnerabilità, è stata dunque la conclusione, è lo spazio dei limiti e delle ferite che tutti sperimentano ed è proprio quello spazio di umanità che Dio incarnandosi abita insieme con l’uomo.

 

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