Sull’Avvenire, il Libano «laboratorio politico» di fratellanza

Avvenire 22 Luglio 2020

IL LIBRO

Il Libano un «laboratorio politico» di fratellanza

Il Libano, un Paese che resiste, e per questo la sua maggiore virtù è la resistenza. Le manifestazioni contro la corruzione e il carovita, esplose nell’autunno del 2019, «sono state una interessantissima espressione popolare, trasversale rispetto a qualunque confessionalismo o settarismo». E per questo “Fortezza Libano. Tra tensioni interne e ingerenze straniere” di Fausta Speranza (Infinito edizioni, euro 14) è una ricognizione storica e culturale del Libano, nella ricerca di una nuova possibilità di sviluppo.
«La maggiore virtù del suo popolo – scrive nella introduzione Pasquale Ferrara – è la resilienza ed è per questo che esso ha diritto a una nuova opportunità di sviluppo umano, di cittadinanza partecipativa, di inclusione sociale, soprattutto per i suoi giovani, scesi in piazza per prendere in mano il loro futuro». Una chance che, secondo Fausta Speranza, ora va cercata nel Documento sulla fratellanza umana firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 da papa Francesco e dal grande imam di alAzhar, al-Tayyeb: «Uno strumento nuovo e straordinario perché non è solo l’espressione di propositi di convivenza e di pace», afferma l’inviata de L’ Osservatore Romano. Nel Libano, «Cuore di Dio» in siriaco, da sempre esposto alle tensioni culturali e geopolitiche dell’intero Medio Oriente, in modo concreto questo documento apre «al concetto di cittadinanza, in linea con l’affermarsi di una comune identità nazionale che superi la logica di minoranze alla ricerca di protettori politici». Il Libano, laboratorio politico della fratellanza. ( L.Ger.) RIPRODUZIONE RISERVATA.