Per un’intelligenza artificiale umanistica

Salute e diritti: di questo si è parlato in particolare nella seconda giornata del convegno dedicato all’intelligenza artificiale, organizzato in Vaticano dal 26 al 28 febbraio. Oltre 450 gli studiosi a discutere di scienza e di etica. Con noi l’accademico Francesco Profumo.

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Fondamenti teorici, metodologie, programmi che fanno sì che un elaborato elettronico assicuri prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’ingegno umano.

E’ questo sostanzialmente quello che si intende per “intelligenza artificiale”. E il punto – dibattuto sotto vari aspetti al convegno, dall’amministrazione a un settore chiave come quello della salute –  è che non si può prescindere da un discorso etico. Il rischio è che si perda la prospettiva di bene comune e – ha sottolineato lo studioso Jay Shaw del Canada – ad esempio valori come la solidarietà. Stephen Hawking  –  fra i più autorevoli e conosciuti fisici teorici al mondo –  nel 2014 ha messo in guardia riguardo ai pericoli in tema di intelligenza artificiale, definendola una potenziale minaccia per la sopravvivenza dell’umanità. L’imprenditore e inventore informatico Elon Musk ha detto: «Dobbiamo essere super attenti all’intelligenza artificiale: potenzialmente più pericolosa del nucleare.»

Delle prospettive problematiche Fabio Colagrande ha parlato con José Juan  Garcia, studioso dell’Accademia per la vita:

Ma non ci sono solo rischi. Con il professor Francesco Profumo del Politecnico di Torino, che è stato presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e  ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, abbiamo parlato dell’evoluzione del concetto di intelligenza artificiale, del rapporto con il grande tema dell’educazione e delle potenzialità:

Di responsabilità, di regole abbiamo parlato con Pier Luigi Dal Pino, portavoce di Microsoft:

Far sì che prevalgano le implicazioni positive rispetto ai rischi è proprio l’obiettivo della carta firmata, a conclusione del convegno in Vaticano, dall’Accademia per la vita, i vertici di Microsoft, di Ibm, del Parlamento europeo. Per un’intelligenza artificiale “umanistica”.

da Vatican NEWS del 27 febbraio 2020