A Torino il saluto della Chiesa al cardinale Poletto

Un esempio di dedizione alla vita della Chiesa: così l’arcivescovo di Torino monsignor Repole ha ricordato, alle esequie, il porporato. Nella basilica cattedrale metropolitana di S. Giovanni Battista è stato letto il telegramma del Papa. Nosiglia: è stato un costante punto di riferimento, un padre che è vicino

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Si sono svolte oggi pomeriggio a Torino le esequie del cardinale Severino Poletto, nella basilica cattedrale metropolitana di S. Giovanni Battista. Il cardinale Poletto, che è stato presidente della Conferenza episcopale piemontese, è mancato nella tarda sera di sabato scorso nella casa di Testona di Moncalieri, dove si era ritirato dopo aver rinunciato alla guida dell’arcidiocesi, nel 2010. Avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 18 marzo. La tumulazione, per sua volontà, avverrà nella basilica della Beata Vergine della Consolata in Torino.

L’abbraccio della Chiesa di Torino e la lettura del telegramma del Papa

Hanno celebrato le esequie l’Arcivescovo di Torino mons. Roberto Repole e l’arcivescovo emerito monsignor Cesare Nosiglia, unitamente al presbiterio diocesano e alla Chiesa torinese tutta. La celebrazione è stata trasmessa dalle ore 15 in streaming sul canale youtube della Diocesi. “Servitore fedele che con rettitudine e impegno ha offerto la vita al Signore e alla Chiesa”: così il Papa aveva ricordato il porporato nel telegramma inviato al momento del decesso a monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino. Il telegramma è stato letto oggi in Cattedrale.

Nosiglia: è stato un costante punto di riferimento

“Del cardinale Poletto voglio ricordare l’attenzione rispettosa con cui ha accompagnato tutto il mio episcopato a Torino”, ha affermato monsignor Nosiglia, arcivescovo emerito. “È stato per me un costante punto di riferimento, al quale mi sono rivolto spesso per parlare sia di alcuni problemi della diocesi e del territorio, sia per le situazioni di alcuni preti in difficoltà”. Nosiglia è stato arcivescovo di Torino per dodici anni e durante quel periodo, ha raccontato, “il cardinale Poletto è stato come un padre che è vicino, condivide la conoscenza dei problemi ma sa anche lasciare il doveroso spazio”. È stato “presente nei momenti cruciali della vita della diocesi e alle grandi celebrazioni liturgiche: ma sempre e soltanto se da me veniva un invito esplicito alla sua partecipazione”. Nelle parole di monsignor Nosiglia anche l’ultimo incontro avuto con il cardinale Poletto,  pochi giorni prima della morte: “Abbiamo pregato insieme e l’ho trovato consapevole della sua malattia ma le sue condizioni non mi facevano pensare che ci sarebbe venuto a mancare così presto. Unisco il mio grazie per il cardinal Poletto a quello dell’intera Chiesa torinese per il suo servizio tra noi, e per l’esempio di fede che ci ha lasciato”.

L’arcivescovo Repole: credente attento a custodire la fede in Gesù

“L’esempio della sua dedizione alla vita della Chiesa, in questa nostra Torino – ha detto monsignor Repole – si ricorderà anche per il ministero silenzioso e continuativo nella parrocchia di Testona, vicino alla sua casa, dove si rendeva disponibile per i servizi liturgici e i sacramenti”. Incontrando i giornalisti, l’arcivescovo di Torino ha inoltre ricordato di avere avuto la fortuna di incontrare pochi giorni prima del decesso il cardinale Poletto che è stato suo vescovo per oltre dieci anni, di aver avuto una lunga conversazione “bella, fraterna e filiale”. Ha parlato di commozione raccontando di “un uomo lucido che sapeva che stava andando incontro alla morte considerata come l’incontro con quel Signore per cui aveva vissuto tutta la vita e che aveva atteso”. Nelle parole di Repole il cardinale Poletto “è stato un credente anche meticoloso nella sua fede; scrupoloso e attento a custodire per sé e per gli altri questa fede in Gesù Cristo”.

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