Ucraina, minaccia nucleare: attesa per la riunione dell’Onu

Si continua a morire nell’est dell’Ucraina sotto le bombe. Diversi i fronti di combattimenti, mentre Mosca smentisce gli attacchi in Crimea rivendicati da Kiev. Intanto, alle Nazioni Unite si lavora per la missione di esperti alla centrale nucleare di Zaporizhzhia

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Kiev sostiene di aver distrutto nove aerei nell’attacco di martedì alla base russa in Crimea, Mosca nega. Secondo i media ucraini, in un’intervista in Tv il presidente della Commissione per gli affari internazionali della Duma russa ha dichiarato che “l’operazione speciale militare in Ucraina continuerà” e che “è stato superato il punto di non ritorno”.

Nell’est dell’Ucraina

Nella notte si è registrato un nuovo attacco russo alla città di Dnipro, la terza del Paese per popolazione dopo la capitale Kiev e Kharkiv, che si trova nella parte orientale dell’Ucraina a nord di Zaporizhzhia. Due persone sono state uccise a Nikopol, sette i feriti, secondo il capo dell’amministrazione militare regionale Valentyn Reznichenko che afferma che l’esercito russo ha attaccato quattro distretti della regione e che la linea elettrica è stata interrotta: più di 6.000 persone sono senza elettricità. Ieri nel distretto erano morti 13 civili.

Rischio catastrofe nucleare per l’Europa

Intanto, per la centrale nucleare più grande d’Europa si moltiplicano gli allarmi degli esperti. L’Europa rischia la catastrofe nucleare. Venerdì 12 agosto prevista la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite convocato dalla Russia. Il capo dell’Aiea, Rafael Grossi, conferma che parteciperà, anche se in video collegamento, per discutere della situazione alla centrale nucleare occupata dai russi e della preparazione della missione di esperti internazionali che deve guidare.

Drammatici tutti i bilanci di morte

Nel consueto discorso serale alla nazione, il presidente ucraino Zelensky ha affermato che “se quasi 43.000 soldati russi morti non convincono Mosca a trovare una via d’uscita dalla guerra, allora sono necessari più combattimenti”. E secondo quanto riporta l’emittente statunitense CNN, per far fronte alla carenza di militari da mandare sul campo in Ucraina, in Russia si stanno reclutando detenuti nelle carceri. Lo scrive Cnn online, precisando di aver condotto sull’argomento un’indagine durata un mese e di aver parlato con i detenuti coinvolti nel nuovo programma e con loro parenti e amici. Gli attivisti ritengono che centinaia di persone siano state avvicinate in decine di carceri in tutta la Russia,  scrive ancora Cnn aggiungendo che si tratta detenuti per quasi ogni tipo di reato, dall’omicidio al traffico di droga. Sempre secondo quanto riporta CNN online “la versione russa sull’attacco del 29 luglio alla prigione di Olenivka in cui sono morti oltre 50 prigionieri di guerra ucraini, per la maggior parte del battaglione Azov, è molto probabilmente un’invenzione”. E’ la conclusione di un’inchiesta della Cnn basata sull’analisi di video e fotografie, immagini satellitari, e sul lavoro di esperti forensi e di armi. Secondo gli specialisti la mancanza di accesso rende impossibili conclusioni definitive, ma la maggior parte dei segnali indica che nel centro di detenzione c’è stato un incendio intenso e, secondo diversi testimoni, non si è sentito il rumore di un razzo in arrivo.

Pensando alla ricostruzione

L’Ucraina avrà bisogno di almeno 188 miliardi di dollari per la ricostruzione. È la stima fatta dal Kse Institute, l’unità analitica della Kyiv School of Economics, secondo cui l’invasione della Russia ha già portato a una perdita diretta di 110 miliardi di dollari legata alla distruzione di edifici e infrastrutture, di cui 2,1 miliardi di dollari solo della scorsa settimana. Tra i siti presi in considerazione figurano oltre 300 ponti, 15.000 appartamenti, 116.000 case private, 388 imprese, 18 aeroporti civili, 764 asili nido, 43.000 macchine agricole, quasi 2000 negozi, 27 centri commerciali, 511 edifici amministrativi, 28 depositi di petrolio, 106.140 auto private, 634 strutture culturali, 764 asili nido, 934 strutture sanitarie, 119 strutture dei servizi sociali.

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