Diritto e dimensione umana planetaria delle sfide

“C’è bisogno di politiche creative e lungimiranti, che sappiano uscire dagli schemi delle parti per dare risposte alle sfide globali”. Tra le tante riflessioni proposte da Francesco nel corso del viaggio penitenziale in Canada, questa frase, in modo particolare, interpella la filosofia del diritto, spiega l’esperto in materia Mario Sirimarco, che parla di costituzionalismo mondiale in cui l’umanità sia soggetto di diritto

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Le grandi sfide di oggi – come la pace, i cambiamenti climatici, gli effetti pandemici e le migrazioni internazionali – sono accomunate da una costante: sono globali, riguardano tutti. E’ la riflessione proposta da Papa Francesco, tra tante, nell’incontro con le autorità civili nel capoluogo della provincia del Quebec, nella quarta giornata del viaggio penitenziale in Canada.

Non dividere il mondo in amici e nemici

“Non abbiamo bisogno di dividere il mondo in amici e nemici, di prendere le distanze e riarmarci fino ai denti” – ha detto il Papa – non saranno la corsa agli armamenti e le strategie di deterrenza a portare pace e sicurezza”.

Oltre la morsa dei conflitti e delle “guerre fredde”

Forte il richiamo: “Non c’è bisogno di chiedersi come proseguire le guerre, ma come fermarle”, ha detto il Papa. Preciso l’obiettivo: “Impedire che i popoli siano tenuti nuovamente in ostaggio dalla morsa di spaventose guerre fredde allargate”. Chiaro l’invito: “Di fronte all’insensata follia della guerra, abbiamo nuovamente bisogno di lenire gli estremismi della contrapposizione e di curare le ferite dell’odio”.

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