Acqua clima e migrazioni: dibattito con illustri relatori l’8 giugno a Roma

Acqua, clima e migrazioni,   l’8 giugno a Roma alla Casa dell’Aviatore, Ministero della Difesa – dalla Fondazione Terrone.

RELATORI

da sin. Daniela Esposito moderatore; Ing. Francesco Terrone, Presidente della Fondazione;   Prof. Gianfranco Lizza; Prof. Gianluigi Rossi; Prof. Franco Salvatori; Dott. Pierluigi Sassi Innovation manager; Fausta Speranza; Prof. Mario Taraborrelli

 

 

 

 

 

Tutto quanto attiene la vita – umana, animale, vegetale – affonda le radici nell’acqua e più precisamente nei mari: l’ecosistema acquatico infatti è ciò che consente la vita sulla terra. Le terre emerse corrispondono soltanto a un quarto dell’intera superficie del globo e gli oceani contengono il 97 per cento dell’acqua presente sulla  Terra. Inoltre, gli oceani, grazie all’attività del plancton, generano oltre il 50 per cento dell’ossigeno presente sul pianeta.

La buona salute dei mari riflette anche un ritorno importante in relazione all’abbattimento dei gas serra: circa il 30 per cento dell’anidride carbonica prodotta dall’uomo viene assorbito dagli oceani, così mitigando l’effetto negativo delle emissioni nell’atmosfera. Mantenere questo vitale sistema in efficienza è quindi fondamentale ed è indispensabile prendere una serie di misure come prevenire e ridurre in modo significativo ogni forma di inquinamento marino (compresa la pesca intensiva), ridurre al minimo gli effetti dell’acidificazione degli oceani e attuare politiche ambientali di grande impatto per preservare tutte le aree costiere e marine. Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni Tale Obiettivo prevede di realizzare una crescita inclusiva che coinvolge le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, quella economica, quella sociale e quella ambientale.

Per ridurre le disuguaglianze, è necessario porre particolare attenzione ai bisogni delle popolazioni svantaggiate. Il Convegno intende affrontare la questione delle migrazioni: rendere più sicure e regolari la migrazione e la mobilità delle persone, anche attraverso l’attuazione di politiche migratorie ben gestite, oltre che agli obiettivi dell’Agenda 2030 risponde al dovere di salvaguardia e responsabilità che ogni essere umano ha nei confronti dei propri simili. Infatti, oltre a motivi legati a situazioni di guerra o di varia emergenza sociale, molte popolazioni sono costrette a esodi importanti per sfuggire a condizioni ambientali estreme che non ne consentono più la sopravvivenza a causa degli importanti rivolgimenti climatici di cui siamo tutti testimoni. Tali importanti fenomeni migratori spesso hanno come “via di fuga” il mare, ed ecco che l’Acqua assume il ruolo di veicolo di salvezza, in special modo in alcune aree del pianeta. Diviene pertanto necessario individuare politiche migratorie e politiche ambientali che prendano in considerazione tutti i fattori causa di tali esodi, esodi che spesso si traducono in ulteriori diseguaglianze tra le diverse popolazioni. Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico Le importanti conseguenze che stiamo vivendo a causa delle modificazioni del clima trovano la loro ragione in una serie di fattori, in primis le emissioni di gas a effetto serra derivanti dalle attività umane. Il cambiamento climatico è assolutamente imparziale, interessando tutti i Paesi di tutti i continenti ma avendo impatto diverso sulle diverse popolazioni. Le persone più povere, infatti, sono anche le più indifese: gli abitanti dei Paesi in via di sviluppo subiscono maggiormente le conseguenze dei devastanti fenomeni meteorologici quali alluvioni, esondazioni e uragani sui loro territori. Tali fenomeni vengono sempre più amplificati dall’aumento delle temperature: i dati sulle emissioni di CO2 indicano che, entro la fine di questo secolo, l’aumento della temperatura globale sarà di oltre 1,5°C rispetto al periodo che va dal 1850 al 1990; il livello globale medio dei mari, invece, è aumentato di ben 19 cm dal 1901 al 2010. Pertanto è fondamentale sensibilizzare innanzitutto la politica ma anche i semplici cittadini al contenimento delle emissioni di carbonio con comportamenti sostenibili.

Uno degli obiettivi fondamentali – dell’Agenda 2030 ma non solo – è migliorare l’istruzione e quindi la sensibilizzazione alla mitigazione del cambiamento climatico, in modo da ridurre l’impatto dell’effetto serra. Pertanto è fondamentale che sin dalla scuola primaria si cominci a insegnare una cultura per l’ambiente e dell’ambiente che altrimenti vedrà le future generazioni alle prese con problemi insormontabili.