Nuove restrizioni senza lockdown contro il Covid-19

Continuano ad aumentare i casi di contagio e il numero di vittime negli Stati Uniti, mentre l’Oms esprime preoccupazione per il crescente numero di ospedalizzazioni in Europa. Rinnovate restrizioni si registrano in vari Paesi ma nessuno ipotizza un lockdown generalizzato. In Italia firmato il nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Con noi l’esperto di politiche della sicurezza Marco Lombardi

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Negli Stati Uniti si registrano oltre 7.800.000 casi confermati di coronavirus e oltre 214.000 decessi. E’ quanto rileva il conteggio della Johns Hopkins University, che registra quasi 42.000 nuovi casi in 24 ore. New York non è più lo Stato con il maggior numero di contagi, ma rimane il più colpito in termini di morti con 33.301 vittime: nella sola New York city ne sono morte quasi 24.000. Seguono Texas (16.983 morti), California (16.585), New Jersey (16.175) e Florida (15.412). Altri Stati si attestano intorno ai 10.000 casi.  Guardando all’Europa, l’Organizzazione mondiale della sanità si dice preoccupata per l’aumento delle ospedalizzazioni in Francia e in Regno Unito. L’Ue vara criteri condivisi per definire le aree a rischio: saranno classificate secondo colori in base alla gravità dell’epidemia. A Parigi si studia un coprifuoco serale sul modello di Berlino e Francoforte, mentre il premier britannico Johnson si appresta a introdurre un lockdown differenziato per aree. La Repubblica Ceca chiude bar e ristoranti, stretta in Croazia. Intanto, la sperimentazione del vaccino anti-Covid al quale lavora la Johnson&Johnson è stata sospesa dopo che uno dei partecipanti allo studio si è ammalato, senza che gli esperti siano finora riusciti a trovare le cause.

In Italia nuovo Decreto

In Italia è stato firmato nella notte il nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri, in accordo con le regioni. In sostanza, tra le novità, ci sono innanzitutto quelle sul piano sanitario: la quarantena passa da 14 a 10 giorni, con un solo tampone di controllo in uscita, e si dà la possibilità di fare i tamponi anche ai medici di base e ai pediatri, anche nell’ottica di una riduzione delle file ai drive in. Per quanto riguarda i comportamenti da tenere, c’è il bando a feste private al chiuso o all’aperto con più di sei familiari o amici non conviventi. Ristoranti e bar potranno chiudere alle 24, ma dalle 21 sarà vietato consumare in piedi. Vietate le gite scolastiche e gli sport amatoriali di contatto come il calcetto. Mascherine obbligatorie ovunque non si sia soli, con le eccezioni già in vigore, e consigliate anche in casa se si ricevono persone non conviventi. Ai matrimoni e alle cerimonie funebri possono partecipare al massimo 30 persone. Secondo i dati a disposizione delle autorità, il 75 per cento dei contagi attualmente avviene in ambito familiare o strettamente personale. Previsto anche il potenziamento del ricorso allo smart working per i dipendenti pubblici con l’introduzione di una soglia del 70 per cento negli uffici. Il decreto firmato questa notte sarà in vigore per i prossimi trenta giorni e sostituisce il Decreto in scadenza il 15 ottobre.

Per una riflessione sulle misure allo studio o al varo nelle varie aree del mondo e sull’evolversi della percezione nei confronti di tutto ciò che riguarda il coronavirus, abbiamo intervistato l’esperto di politiche della sicurezza Marco Lombardi, direttore del centro di ricerca ITSTIME e professore ordinario di Sociologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore:

Il professor Lombardi, considerando gli Stati Uniti, ricorda come l’approccio iniziale sia stato di “una certa presa di distanza” dal problema, così come è avvenuto in tutti i Paesi angloamericani. E poi sottolinea che il fatto che lo stesso presidente Trump sia stato contagiato ha messo in luce quanto il Covid-19 sia entrato a far parte delle tematiche della campagna elettorale. Al suo rientro al lavoro dopo il ricovero,  Trump ha sottolineato di essere più sicuro che mai, di voler proseguire sulla linea di ridottissime misure restrittive e ha parlato proprio di scelte da considerare nell’esprimere il voto per le presidenziali del 3 novembre. Lombardi commenta poi l’impegno a livello di istituzioni europee di sottoscrivere criteri condivisi per definire le aree a rischio affermando che si tratta di una mossa fondamentale. Aggiunge che si dovrebbe lavorare anche per misure da condividere in tema di restrizioni, dunque per le varie forme di lockdown o di chiusure parziali. Per quanto riguarda la percezione del rischio e il ruolo dei mass media, il professor Lombardi sottolinea sostanzialmente la necessità di informare senza allarmismi, ma contribuendo ad assicurare la giusta consapevolezza in tema di pandemia e cioè che con il coronavirus dovremo convivere ancora e che in ogni caso ci saranno in futuro altre pandemie. Bisogna contribuire tutti, a livello di istituzioni o di cittadini, ad assicurare responsabilmente una situazione di contenimento. La parola chiave è consapevolezza, di fronte alla realtà che con il virus bisognerà ancora convivere ma anche con la speranza che si potrà guarire.

da Vatican NEWS del 16 ottobre 2020