Chiede voti e non rivoluzione la candidata dell’opposizione in Bielorussia

Manifestazioni di piazza a Minsk a pochi giorni dal voto presidenziale fissato il 9 agosto, ma per il quale alcune operazioni di voto postale potrebbero cominciare martedì prossimo. Le opposizioni si sono compattate intorno al nome di Svetlana Tikhanovskaja, al suo esordio in politica dopo che il marito, noto blogger, è stato arrestato. Si tratta di sfidare il presidente Lukashenko, che si candida per il sesto mandato. Intanto, è tensione nei rapporti tra Lukashenko e il presidente russo Putin.

Fausta Speranza – Città del Vaticano

L’opposizione vuole “elezioni corrette e non una rivoluzione”. Così la trentasettenne Svetlana Tikhanovskaja ha parlato alla folla che a Minsk si è riunita in questi giorni per esprimerle appoggio. Ha rigettato le accuse che le ha mosso Lukashenko di voler provocare disordini con l’assistenza di Paesi stranieri. Tre giorni fa le autorità bielorusse hanno arrestato 32 persone, affermando che si tratta di mercenari russi, che stavano pianificando attentati alla vigilia delle elezioni. Il governo di Minsk ha accusato Thikhanovsky e un altro dissidente, Mikola Statkevich, di aver agito insieme ai 32 presunti mercenari russi, considerati appartenenti al gruppo Wagner.

La situazione sociale

Secondo l’organizzazione per i diritti umani bielorussa Viasna, almeno 60 mila persone hanno partecipato giovedì a Minsk a quella che viene definita la più grande manifestazione nell’ex repubblica sovietica da 26 anni guidata da Lukashenko. Per capire l’attuale momento politico, ma anche la situazione sociale, abbiamo intervistato l’esperto dell’area ex sovietica, Giuseppe D’Amato:

D’Amato spiega che le opposizioni per questo voto hanno scelto di compattarsi intorno al nome della moglie del noto blogger Sergei Tikhanovskij, che si definisce una casalinga stanca di un Paese difficile e che si candida con altre due donne. L’obiettivo dichiarato – sottolinea D’Amato – è quello di portare presto il Paese a elezioni libere. Lukashenko chiede invece di essere riconfermato per quello che sarebbe il sesto mandato, rivendicando di aver dato e di poter assicurare ancora stabilità al Paese. Certamente, afferma D’Amato, c’è stabilità anche economica, ma è una situazione di economia ferma in cui gli stipendi restano molto bassi e per la popolazione la vita è comunque cara. Per questo si registra, fuori dalle città una forte spinta migratoria in particolare verso la vicina Polonia. Per quanto riguarda il coronavirus, D’Amato riferisce che dalla Bielorussia arrivano conferme che il contagio è stato contenuto, che il presidente stesso ha ammesso di essere risultato positivo al Covid-19, ma di essere stato asintomatico. A proposito della vicenda dei presunti mercenari russi arrestati, D’Amato spiega che si tratta di un episodio che conferma come nella stretta alleanza tra Minsk e Mosca si stia vivendo un momento di “scollamento” per quanto riguarda i rapporti tra Lukashenko e Putin.

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