Catturato il successore di Al Baghdadi

Si torna a parlare del terrorismo legato al sedicente Stato islamico (Is): l’intelligence irachena ha annunciato la cattura dell’uomo ritenuto il successore di Al Baghdadi. In realtà, in Iraq nei mesi scorsi non sono mancati attentati ed episodi di violenza mentre il Paese è stato in preda ad una seria crisi politica. Il cosiddetto Califfato ha imperversato tra Iraq e Siria dal 2014 al 2017, anno in cui ha perso il territorio che controllava. Resta però la minaccia terroristica. Con noi gli esperti Pietro Batacchi e Marco Lombardi

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Le autorità di Baghdad hanno confermato la cattura di Abdulnasser al-Qirdash, definito probabile erede del ‘califfo’ del cosiddetto Stato islamico Abu Bakr al Baghdadi, che è stato ucciso il 26 ottobre scorso dalle forze statunitensi nel corso di un raid nella città siriana di Idlib. L’operazione che ha portato alla cattura di al-Qirdash – nota l’emittente tv panaraba Al Jazeera – arriva un mese dopo che Mustafa al-Kadhimi, ex capo dell’intelligence irachena, è diventato primo ministro del Paese. Si tratta del nome indicato come nuovo leader il 31 ottobre scorso dallo stesso Consiglio della Shura dell’Is. L’uomo è originario della città irachena nord-occidentale di Tell Afar, secondo fonti d’intelligence irachena citate dai media panarabi, e prima dell’invasione anglo-statunitense dell’Iraq nel 2003 serviva nell’esercito di Saddam Hussein. Dalla sua annunciata nomina, è di fatto rimasto fuori dai riflettori.

Per capire il significato di questa operazione ma anche il peso che tuttora ha sul campo l’Is nonostante la perdita del territorio, abbiamo parlato con Pietro Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa:

Da tempo gli Stati Uniti hanno iniziato il processo di ritiro delle proprie truppe dalla Siria, dall’Afghanistan e in parte anche dall’Iraq. Ma ritiro non può significare disimpegno, come sottolinea Marco Lombardi, docente di Politiche della sicurezza all’Università del Sacro Cuore di Milano: