Sulla Brexit sempre meno certezze

 

· ​Westminster apre al rinvio e concede un terzo voto a May ·

di Fausta Speranza

Nessuna vera decisione sulla Brexit si avrà prima del 20 o 21 marzo. All’Ue spetta l’ultima parola sull’ipotesi, avallata ieri da Westminster, di un rinvio, mentre a Londra il timone resta nelle mani di Theresa May. Il premier britannico ha ottenuto dal parlamento il mandato per chiedere all’Ue un posticipo della Brexit e la risposta si avrà solo al prossimo Consiglio europeo previsto il 21 e 22 di questo mese. Ma la seduta di ieri sera è stata importante non tanto per la conferma dell’ipotesi del rinvio, quanto perché la camera dei comuni ha dato via libera a un terzo voto sul piano May, fissato al 20 marzo. E ha respinto la mozione dell’opposizione che avrebbe di fatto affidato al parlamento, strappandolo al governo, il controllo della Brexit. 

Il testo del premier — bocciato a gennaio e respinto dopo essere stato emendato martedì scorso — potrebbe passare in extremis il 20 marzo, ormai a nove giorni dalla data fissata per l’uscita del Regno Unito dall’Ue. A quel punto, a meno di una decisione concordata con Bruxelles su un rinvio — che non è scontata — la Brexit scatterebbe senza un accordo sulle relazioni future, secondo il famigerato “no deal”. Al momento, dunque, a conclusione della serie di votazioni alla camera dei comuni di questa settimana, nonostante le bocciature, la posizione di Theresa May è ancora forte dell’opportunità di un altro voto e della scelta fatta a Westminster di respingere la mozione con cui il leader dell’opposizione Jeremy Corbyn chiedeva di «affidare al parlamento il compito di trovare una strada che possa assicurarsi il sostegno della maggioranza», che avrebbe di fatto ridimensionato il ruolo dell’esecutivo.

L’Osservatore Romano, 16 Marzo 2019