Sanzioni alla Corea del Nord anche dalla Cina, alleato storico

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Soldato nord coreano a confine con Cina – AP

La Cina ha imposto restrizioni alle importazioni di carbone dalla Corea del Nord e alle vendite di carburante per aerei, in linea con le sanzioni Onu dopo i test missilistici e nucleari da parte di Pyongyang.  Dopo anni di progressivo allontanamento di Pechino, alleato storico, sembra proprio la prima presa di posizione dura a livello ufficiale. Fausta Speranza ne ha parlato con Daniele De Luca, docente di Storia delle relazioni internazionali all’Università del Salento:

R. – Questa è sicuramente una posizione diversa e più ufficiale delle altre anche perché l’atteggiamento del governo nord coreano, negli ultimi tempi, è diventato particolarmente aspro, particolarmente duro, con promesse di utilizzo di nuove armi che sicuramente preoccupano estremamente il governo di Pechino, e non soltanto chi è sotto la possibile minaccia della Corea del Nord, quindi il Giappone o la Corea del Sud. Ci sono state delle fughe di notizie su nuove armi, oltre a queste manifestazioni  spettacolari del leader nord coreano, che promette l’utilizzo di nuove armi nucleari miniaturizzate. Tutto questo sicuramente preoccupa il governo di Pechino, non solo a livello locale, ma internazionale, e lo ha portato ad intervenire direttamente.
D. – Si parla di carbone e di carburanti, ma quali sono i terreni di scambio tra Pechino e Pyongyang?
R. – Di preciso non lo sappiamo, perché naturalmente nel momento in cui si parla di sanzioni su generi alimentari, su carbone e così via, di sicuro c’è qualcos’altro. Ora, devo essere sincero e dire che la Cina dovrebbe comunque fare un piccolo esame di coscienza, perché se il governo nord coreano è arrivato a questo punto è anche perché negli anni passati c’è stata la condiscendenza di Pechino. E, in questo momento, Pechino è preoccupata, perché oltre a queste forniture legali – è comprensibile – probabilmente Pechino negli anni ha passato anche qualcos’altro.
D. – Legalizzato il “divorzio” – diciamo così – a questo punto quali possibili cambiamenti negli scenari ci possiamo immaginare?
R. – Ma, intanto, è di poche ore l’annuncio del Ministro della Difesa sud coreano secondo cui la Corea del Nord ha la possibilità di utilizzare un sistema missilistico multiplo con una gittata di 125 miglia. Soltanto per dare un’indicazione sul terreno, tra la zona smilitarizzata e la zona della grande Seoul – e intendo sia la città che i suoi dintorni, dove ci sono 26 milioni di persone – ci sono soltanto 35 miglia. Quindi se è vera questa notizia di questo sistema missilistico multiplo, buona parte della Corea del Sud sarebbe sotto minaccia. Questo, con gli annunci fatti negli ultimi tempi, costringe Pechino ad intervenire, costringe a costruire un nuovo rapporto e, possibilmente o probabilmente, attraverso canali riservati, attivi da anni, a minacciare la Corea del Nord per portarla a “miti consigli”.
D. – Ci dobbiamo aspettare, dunque, un maggiore sostanziale isolamento della Corea del Nord?
R. – Sicuramente sì, perché se l’alleato storico ha appena fatto non uno, ma anche due passi indietro mi sembra,  a questo punto la Corea del Nord deve fare i suoi calcoli. Certo, potrebbe essere una variabile impazzita, ma certamente deve fare dei conti estremamente razionali: se conviene andare avanti su questa linea.
da Radio Vaticana del 7 aprile 2016