Il nunzio in Kazakhstan: liberare il mondo dalle armi nucleari

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Si è conclusa, ieri pomeriggio, con un appello ai capi di Stato e di governo di tutto il mondo, la Conferenza organizzata in Kazakhstan contro le armi nucleari. Gli oltre 174 partecipanti da 150 parlamenti del mondo chiedono la ratifica dei Trattati per il disarmo, cominciando dall’eliminazione di qualunque test nucleare. Ha preso parte ai lavori anche il nunzio apostolico in Kazakhstan, mons. Miguel Maury Buendia. La nostra inviata Fausta Speranza lo ha intervistato:

R. – Penso che il Kazakhstan sia un esempio da seguire nella lotta contro le armi nucleari, perché é stato il primo Paese che, avendo il terzo arsenale nucleare più grande del mondo – per farci un’idea, grande quanto alcuni Paesi come la Cina, l’Inghilterra messi insieme – ci ha rinunciato senza chiedere niente in cambio. Quindi, questo è un bell’esempio da seguire. Alle volte, i grandi passi sono quelli che si fanno senza chiedere niente in cambio. Perché si devono fare? Perché, per tutti, è bene che si facciano.

D. – Il mondo è cambiato. Qui dal Kazakhstan, così vicino alla Russia, si sentono ancora, anche dal punto di vista culturale, tante conseguenze della Guerra Fredda. Il mondo è cambiato ma ha ancora tante sfide viste da qui…

R. – Certo che ci sono tante sfide. Il mondo sta tornando un po’ verso l’Asia; pensiamo all’influenza della Cina, anche dell’India ed altri Paesi emergenti. Il Kazakhstan è un esempio… É un Paese che “si è messo” sulla carta geografica da pochi anni; quindi le cose stanno cambiando e speriamo per il meglio.

D. – Questo Paese è anche un esempio di dialogo interreligioso e di convivenza?

R. – Si tenta questo. È un Paese a maggioranza musulmana. Ci sono poi parecchi ortodossi, ci sono anche dei cattolici – più di centomila, discendenti soprattutto da quelli deportati da Stalin -, i russi sono ortodossi, mentre i tedeschi, i polacchi e i bielorussi cattolici. Viviamo tutti insieme. Ogni tre anni ci sono dei congressi religiosi ai quali partecipa sempre una delegazione importante della Santa Sede.

Radiogiornale del 30 Agosto 2012