Al Qaeda minaccia apertamente i cristiani: intervista con l’arcivescovo siro-cattolico di Baghdad

In Iraq è ancora forte il dolore e lo sgomento dopo l’attentato compiuto domenica scorsa a Baghdad contro la cattedrale siro-cattolica, costato la vita a 58 persone fra cui tre sacerdoti, e che ha visto il moltiplicarsi in queste ore di numerosi attestati di solidarietà. Uno è stato espresso dal Patriarcato Latino di Gerusalemme, mentre una lettera di condioglianze è stata inviata al Papa dal Catholicos di Cilicia degli Armeni, Aram I. Intanto, l’ala irachena di Al Qaeda, questa mattina, è tornata ad attaccare i cristiani nel Paese del Golfo, definendoli “bersagli legittimi” di violenza. Il gruppo denominato Isi – Stato Islamico d’Iraq – aveva imposto un ultimatum per la liberazione di due donne della Chiesa copta egiziana convertite all’Islam e trattenute, secondo l’Isi, in monasteri del Paese. Circostanza smentita dalla stessa Chiesa copta e dalle massime autorità religiose musulmane dell’Egitto. Al microfono di Fausta Speranza, l’arcivescovo siro-cattolico di Baghdad, mons. Athanase Matti Shaba Matoka, sottolinea la tristezza di quanto avvenuto domenica e dà voce ai timori che animano la comunità cristiana irachena:

3 Novembre 2010